La storia
Storia di un treno che è diventato accoglienza
Sono gli anni tra il 1953 e il 1960. A Domodossola, città vicina al confine, arrivano molti emigranti, soprattutto dal Sud Italia. Quasi tutti lavorano in Svizzera dove però non è possibile, per legge, portare con sé la propria famiglia. Per molti di loro è un dramma separarsi dai propri figli e molti, tantissimi, non sanno a chi affidarli. È un problema vero e i frati Cappuccini cercano un modo per ospitare i tanti bambini e ragazzi costretti a rimanere in città, lontani dalla propria famiglia. La prima soluzione è una casa a Gravegna, concessa però per poco tempo. Poi, finalmente, nasce la Casa del Fanciullo che riesce ad accogliere i figli degli emigranti.
Ma l’estate?
Anche i figli del disagio hanno diritto allo svago e al divertimento. E così si cerca una soluzione. Si trova un terreno a Baceno Croveo Osso. I proprietari, per amore dei bambini, generosamente lo concedono ai frati. Il luogo è molto bello, immerso nella natura, il luogo ideale per queste giovani energie. Ma come attrezzarlo? Si pensa a delle tende o ad una baita. Poi avviene un incontro casuale con Scalfaro, Ministro dei Trasporti, e un’idea bizzarra si fa strada e diventa una richiesta: “Ce lo regalerebbe un treno?”.
Sembra una battuta, ma non lo è. Si sta delineando un progetto. “Servirebbe per creare un villaggio per ospitare i bambini che vivono lontano dai genitori, per offrire loro un luogo di vacanza, un po’ di gioia e di serenità…”. È fatta. Le carrozze arrivano davvero.
Tutti in carrozza! È nato il Treno dei Bimbi
Tutti nella zona si sentono coinvolti. È il 1960, è agosto e fa caldo. Una carovana gioiosa parte da Domodossola. Lungo le strade della Valle Antigorio le carrozze procedono, lente ma decise, verso la meta, tra la meraviglia degli abitanti, la tenacia degli operai, la supervisione dei tecnici e la speranza dei tanti bambini che per molti anni potranno trascorrere serenamente le loro vacanze alloggiando nelle vecchie carrozze del treno adeguatamente equipaggiate.
Oggi il villaggio “Treno dei Bambini” è ancora gestito dai frati Cappuccini e da alcuni volontari. Qui, famiglie e gruppi possono vivere l’esperienza di alloggiare nelle vecchie carrozze per qualche giorno oppure trascorrere qualche ora immersi nella natura, per un picnic, una sosta nel parco attrezzato con giochi adatti anche ai più piccoli, per una grigliata o una partita a pallone o per una giornata di meditazione e preghiera.